martedì 7 giugno 2011

Perchè non ho il posto che merito?

Da cosa dipende il tuo successo professionale? La tua carriera? Il tuo livello di reddito? Dipende solo da te!
Cosa sbaglia il 97% delle persone che non hanno il successo professionale che desiderano nella vita?
Prendi un pezzo di carta e comincia a scrivere perchè sto per rivelarti un segreto importantissimo! Quello che sbaglia il 97% delle persone che non hanno successo sono "le domande"!
Nel mondo ci sono due tipi di persone! Quelle che hanno successo e quelle che non ce l'hanno.
E la differenza sta solo nelle DOMANDE che si pongono.
Le persone che non hanno successo si pongono domande sbagliate! Se le senti parlare sentirai che sanno solo lamentarsi e si chiedono in continuazione: "Perchè non ho io quel posto di lavoro?", "Perchè non sono nato anche io figlio di Tizio o figlio di Caio?", "Perchè capitano tutte a me?", "Perchè il capo ce l'ha sempre con me?", "Perchè quel cretino ha successo e io no?" .
Ma queste sono tutte domande sbagliate che aumentano il proprio vittimismo e sottraggono energia. Porsi questo tipo di domande significa condannarsi a fallire sempre!
La domande giuste da porsi sono invece: "Cosa hanno le persone brillanti più di me?", "Cosa fanno le persone di successo che io non faccio ancora?", "Come posso ottenere quel posto che so di meritare?", "Come faccio a fare il lavoro che mi piace?" , "Come faccio a guadagnare quanto so di meritare?".
Questa è la RIVOLUZIONARIA teoria di Luciano Cassese La tua carriera non dipende dalla crisi o dai fattori esterni ma solo da te!
Se pensi che per fare carriera ci vogliono le raccomandazioni o bisogna essere figlio di qualcuno, ti sbagli di grosso. Quello che serve per far carriera oggi sono solo le INFORMAZIONI GIUSTE.
Quindi ora la domanda è: “dove trovo le informazioni giuste per fare carriera ed avere il successo che so di meritare? ”
A questa domanda trovi risposta nel Testo di Luciano Cassese "Lavoro - trovarlo e cambiarlo anche con questa crisi" è un testo fondamentale per pianificare la propria carriera professionale proprio in questo periodo di crisi. Ho trovato tantissimi consigli e sopratutto tante indicazioni operative su come AGIRE e cosa fare per pianificare una brillante carriera. Consiglio la lettura http://www.professioneformatore.it/trovare-lavoro/?e=marina8864@hotmail.it a tutti. Il libro costa poco ma vale moltissimo e contiene anche una bellissima sorpresa!

martedì 8 marzo 2011

Imprevisti

Ebbene sì.... è successo! Dal 23 gennaio (data del mio ultimo intervento) siamo già all'8 marzo. E oggi non potevo non scrivere, anche perchè le feste vanno celebrate, sempre, ed anche le donne andrebbero sempre celebrate..... solo per il semplice fatto che esistono!
E' un imprevisto che mi porta a scrivere, anzi a voler scrivere proprio degli imprevisti e di una chiave di lettura diversa dal solito....
Io li amo gli imprevisti, sarà che è proprio in virtù di un imprevisto accaduto qualche giorno fa, che ho ritrovato la voglia e l'entusiasmo per scrivere qualcosa.
Sono eventi casuali e inattesi, che arrivano dentro alla nostra vita all'improvviso, increspando il mare tranquillo della nostro vissuto.
Un tempo li detestavo, mi spaventavano, mettevano in discussione le mie certezze, le mie aspettative, tutti i castelli che avevo costruito dentro alla mia vita.
Ma ora no, non più..... Non mi spaventano perchè per me rappresentano il nuovo che sta per arrivare (e che nuovo!) e per il nuovo c'è sempre spazio dentro alla mia vita!
Quando mi accade qualcosa di inatteso è una gioia, nel bene e nel male. Ed io la accolgo, la sento parte di me, cerco di capire perchè è arrivata, chi l'ha chiamata dentro alla mia vita e non ultimo cosa vuole rappresentare.
Ho imparato a guardare le cose che mi capitano tra capo e collo come opportunità, anche se magari lì per lì non ne intravedo l'utilità e mi causano un senso di sconforto o di tristezza per un qualcosa che ha temporaneamente interrotto i miei piani.
Ed ho imparato, una volta di più, che è importante avere cura di sé, ascoltarsi, dare voce alle sensazioni, a volte anche sgradevoli che proviamo e che arrivano dal profondo di noi stessi, dare uno sguardo anche alle emozioni che non ci piacciono come la rabbia, il rancore, la gelosia, l'invidia: guardarle per curarle.
La nostra anima di certo trova sempre la soluzione, sa sempre cosa vuole realizzare e gli imprevisti, le cose che non ci aspettiamo, che arrivano nella nostra vita, sono proprio il segnale di dove ci vuole portare la nostra anima, di cosa lei vuole realizzare dentro alla nostra vita.
Forse è proprio per questo che si chiamano imprevisti, perchè sono imprevedibili e non appartengono alla vita comune, abituata alle cose che vogliamo e basta in maniera razionale.


domenica 23 gennaio 2011

Caro amico ti scrivo.....

Ciao
Manco da un bel po'..... c'è sempre qualcosa di più urgente da fare.....
Mi va di parlare di amicizia, perché tra i valori che mi caratterizzano, questo è uno di quelli più importanti, sicuramente! Ed inizio sfruttando una canzone di Lucio Dalla, L'anno che verrà, che cominciava proprio così.... "Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po'...", come una lettera dedicata ad un caro amico.
Un amico... già... Molte volte mi sono soffermata a fare un'analisi di me stessa, dei valori in cui credo e delle cose veramente importanti per me. E' strano, ma al primo posto metto sempre e comunque l'amicizia, magari a pari merito con l'amore, forse perchè sono l'uno la diretta conseguenza dell'altra. Per me infatti, l'amicizia racchiude in sé tutti gli ideali per cui vale la pena di lottare ed il mio vero amico è colui che è contento per me nei momenti più belli e spensierati, senza secondi fini e avversità.
Leggevo da qualche parte che rispetto a 10 anni fa si è dimezzato il numero di persone, al di fuori dell'ambito familiare, con le quali si condividono le emozioni e parte del tempo libero, l'amico è una figura sempre più rara e i motivi della sua scomparsa sono tanti, dalla mancanza di tempo alla poca voglia di condividere affetti e spazi.
Ma io, quando sento forte il bisogno di conforto, quando sono triste o meglio ancora quando sono felice, quando mi sento in colpa o sto male, quando sono arrabbiata e quando invece ho un bisogno sconsiderato di affetto, quando mi manca la voglia di vivere, di tirare avanti e ho bisogno di sfogarmi, in qualsiasi momento... io cerco gli amici, ed è proprio in questo caso che l'amicizia acquista tutta la sua importanza.
Ho sempre considerato l'amicizia come un momento fondamentale della mia vita, consapevole che è assurdo pretendere di ricevere dagli altri senza impegnarsi a dare tutto quanto ci è possibile per coloro che ci stanno accanto.
Sembra banale, ma solo pochi dei miei "amici" si possono considerare tali. Molti ai miei occhi potrebbero esserlo ma solo pochi lo sono realmente. Certo l'amico, come si dice, si riconosce nel momento del bisogno e deve essere quel qualcuno in grado anche di ammonirti, di tirarti uno schiaffo, di dirti la cruda verità: l'amicizia o è sincera o non esiste. Si deve poter dire che viene dal cuore...
E' una regola consolidata definire "amici" tutte quelle persone che le quali abbiamo dei rapporti frequenti, con cui scambiamo quattro chiacchere o usciamo il sabato sera e non ci rendiamo conto che in realtà la maggior parte di costoro sono dei semplici conoscenti. L'amico è ben altro: è quello con il quale possiamo sempre e comunque essere noi stessi, senza veli, senza finzioni, che conosce tutti i nostri pregi ma anche i nostri difetti e nonostante questo non ci chiede di cambiare, una persona alla quale possiamo confidare i nostri pensieri, i segreti più intimi, senza timore di essere giudicati, dare tutta la nostra fiducia sicuri che non ci tradirà mai; all'amico puoi chiedere una mano senza che lui pretenda un tornaconto personale; è chi ti resta vicino non per cosa hai, ma per chi sei; che prova gioia a stare con te, anche se non condivide necessariamente tutti i tuoi interessi.
L'amicizia vera, autentica, è la forza del bene per eccellenza, l'arma universale per distruggere l'indifferenza delle persone e far rifiorire i prati nei cuori bruciati dall'isolamento. E' l'amore la sorgente dell'amicizia, anche se non è facile attingere a questa sorgente perché gli ostacoli sono tanti quanto i piaceri e chi pensa che non ne valga la pena non si disseterà mai...


...Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vei, vedi, vedi....


sabato 1 gennaio 2011

Un nuovo anno





Inizia un nuovo anno, un altro anno ancora come questo che oramai ci siamo lasciati alle spalle, a questo punto si assomigliano un po' tutti, a 46 anni suonati c'è ben poco che mi aspetto.
Un altro anno di lavoro e di qualche carezza rubata, un altro anno di bollette, di mutui e di piccoli grandi sogni oramai senza pelle.
Inizia un nuovo anno con le sue stagioni, con la solita sequenza, con la solita noia. Inizia perché è finito quello vecchio e oggi ha più che mai bisogno di un nome e di un numero. Nessuna gravidanza, nessun fiocco, nessuna speranza al futuro. Nasce un altro sole accanto a quello che è calato e scalderà la stessa terra e darà luce alla stessa storia.
Non va bene così... ma si che va bene così... saranno altre ore e altri minuti, e giorni e giorni a susseguirsi, che sembrano tutti uguali oramai.
Malinconia dell'aver visto tanto, dell'abitudine, forse un po' di rimpianto... 
Cosa vorrei che fosse? Mah! ...non saprei, forse vorrei che fosse solo del tempo, tempo per ricordarmi quanto poco tempo ho sempre, continuamente di corsa per tutte le cose che ho da fare, anche quelle che non voglio fare, tempo per leggere e sapere e imparare, ancora e ancora, tanto che mi dico sempre "ma quante cose ancora dovrò mai sapere??". Forse, vorrei che fosse solo silenzio e quell'ispirazione che mi ha rubato il tempo, che io tengo chiusa dentro ad un cassetto, tanto che mi ripeto sempre che "... non ne vale la pena, tanto non sono buona"!
L'anno nuovo vorrei che fosse una corsa leggera, che mi permetta comunque di parlare a chi sto vicino, una corsa che mi faccia assaporare le forme ed i colori, l'entusiasmo e la bellezza. Una corsa che mi faccia apprezzare il bello del fermarsi, del lasciarsi cadere di schianto sull'erba e guardare in su, un cielo azzurro, le scie degli aerei che disegnano le loro rotte, nitide o già sfuocate, richiamando alla mente storie e misteri, da dove chissà, per dove chissà. Un correre tranquillo ed elegante, un correre scelto, non so, come a dire "...si certo, corro ma mi piace, non è che sono obbligata, mi piace e basta, così come mi piace prendermela comoda ogni tanto"!
Chiudere gli occhi e ritrovarmi dentro l'incanto di un sogno, chiudere gli occhi e provare a sentire come, i sensi tutti quanti dentro al petto, le mani nelle tasche e il viso nel vento...
Vado a farmi una doccia... a questo nuovo anno e a quello che sarà non ci voglio pensare... non per ora almeno... Ci sarà un tempo per radunare i pensieri e metterli in fila, saranno le cose di sempre, sicuro che sarà così, saranno le grane, saranno il solito e l'insolito, saranno il monotono e il piacevole. Ma potrò scegliere, sfinita ma paga, potrò scegliere a chi dedicarmi, a chi dedicare i miei pensieri, chi cullare, senza correre il rischio di crucciarmi o di agitarmi che non va bene.
ai cosa faccio? Faccio scorta di pensieri belli, li terrò lì in bella vista, spolverati di fresco, da dove chissà e dove chissà! Per sognare, per ricordare, tutto quello che è già stato, tutto quello che ho già vissuto, senza fine, senza ieri, senza domani, tutto nel mio cuore... Un cuore grande... un cuore senza fine!